Progettare un sistema IoT aperto al domani

L’Internet of Things garantisce integrazione, connessione e collaborazione: questa rivoluzione, è già in atto e coinvolge non solo i dispositivi, le applicazioni, gli oggetti, ma anche le persone, i processi, i sistemi, le reti ed i servizi.

Marketsandmarkets prevede una crescita del 16% annuo del mercato IoT da qui al 2026. È stimato che nel 2021 il valore del mercato IoT si aggirasse introno ai 300.3 miliardi di dollari, mentre nel 2026 le proiezioni parlano di 650.5 miliardi di dollari.

Ovviamente questi dati si riferiscono a tutti gli oggetti connessi, non solo al mondo industriale.

È interessante, tuttavia, comprendere come tutti gli sforzi di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche per l’elettronica, come sensori, batterie, moduli cellular, siano rivolti al mondo industriale e a facilitare l’introduzione dell’IoT sui macchinari.

Al di là delle previsioni, ciò che vediamo quotidianamente è che il potenziale di questa tecnologia non è ancora stato del tutto esplorato: sappiamo con certezza che questa evoluzione sta cambiando e continuerà a cambiare il mondo in cui viviamo, influenzando il nostro modo di lavorare.

L’industria 4.0 è fatta di automazione, informatizzazione e digitalizzazione: queste tre caratteristiche, che l’Internet of Things evidenzia ed enfatizza, rappresentano anche un supporto alla progettualità dei modelli futuri di macchine, di aziende e di processi e procedure.

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La base per una quarta rivoluzione industriale

Purtroppo, oggi la maggior parte delle aziende non ha ancora al proprio interno tutte le competenze necessarie per sviluppare un progetto IoT che crei nuovo valore in termini di business.

Serve una visione e per approntare un progetto IoT occorrono investimenti importanti, in termini di persone, processi, sistemi.

Investimenti che ritorneranno non solo in forma di maggiori guadagni, ma anche in maggiore controllo, maggiore efficienza e possibilità di sviluppi e miglioramenti continui.

Un’azienda che intende adottare un sistema IoT sui propri macchinari, per prima cosa deve fare un buon business plan, con obiettivi chiari e che includa:

  1. Definizione degli obiettiviCONSULENZA
  2. Analisi e studio di fattibilità
  3. Scelta delle tecnologie e dei partner
  4. Sviluppo e test
  5. Messa in produzione
  6. Formazione/comunicazione alle persone a cui si rivolge il nuovo servizio 

Una volta raccolti i dati, e organizzati in modo chiaro, quello che si può realizzare è una migliore pianificazione delle attività.

Ad esempio, i macchinari connessi a Internet, che si scambiano continuamente informazioni tra di loro, possono inviare allarmi, prevedere rischi, e fornire informazioni per ottimizzare le procedure ed i metodi di lavoro.

In un futuro non troppo lontano, le macchine saranno in grado di provvedere alla propria manutenzione da sole, o a pianificare in una fabbrica i processi di produzione in tempo reale, permettendo di risparmiare sia in termini di tempo che di costi.

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Un caso reale di SUCCESSO

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Fassi Gru ha introdotto l'IoT sui propri macchinari a partire dal 2015:  da sempre il suo obiettivo è quello di essere leader in innovazione di prodotto.

Il sistema IoT è stato progettato con l'obiettivo (1) di fornire un servizio al cliente finale: sia il noleggiatore che deve gestire una flotta di gru; sia l'operatore che sul campo utilizza la gru.

  • il noleggiatore ha a disposizione i dati della flotta, la posizione, il tragitto, le ore di utilizzo, ed in caso di malfunzionamenti è in grado di intervenire da remoto, per supportare l'operatore nel ripristino delle operazioni di routine della macchina.
  • l'operatore diventa parte attiva del processo di assistenza tecnica alla macchina: può richiedere assistenza remota o il servizio di manutenzione online, direttamente al noleggiatore o al service Fassi.

Una volta definito l'obiettivo, Fassi ha individuato un partner per sviluppare il proprio sistema IoT (2 e 3), denominato Internet of Cranes®.

Insieme ad Hyperspace, è stata progettata una soluzione su misura, in cui tutte le componenti tecniche messe in campo sono necessarie per realizzare gli obiettivi di partenza.

  • Scheda Elettronica IOT Hardware: un datagateway per la raccolta dei dati della gru
  • Firmware di gestione della scheda IOT: che raccoglie i dati della gru, li processa e li trasmette al Database in cloud
  • Sim card per la connettività: una soluzione per la connettività globale, semplice ed efficace
  • Database Server cloud: per lo storage dei dati
  • WEB Portal: per la visualizzazione, la gestione ed il controllo di tutte le gru nel mondo

La fase di sviluppo e test (4) è durata circa 18 mesi, durante i quali sono stati sviluppati alcuni prototipi, messi sul campo e testati, per apportare i miglioramenti necessari alla messa in produzione. Questa fase ha compreso la progettazione dell'hardware e del firmware di funzionamento, l'interfacciamento coi sistemi di controllo dell gru già presenti, lo sviluppo di un portale web dedicato alla raccolta e visualizzazione dati, bug fixing e miglioramenti in corso d'opera, rispetto a quanto preventivato da specifica iniziale.

Al termine di questa fase, la messa in produzione (5) è stata fatta in modo graduale, e contemporaneamente è stato formato il personale interno all'IT di Fassi, il reparto service di Fassi, la rete dei concessionari, la rete commerciale. 

Dopo 5 anni ha preso il via il progetto di rifacimento del data gateway (aggiornamento al 4G) e del portale web: le continue richieste da parte degli utenti, hanno portato ad una revisione di tutto il sistema in ottica di ottimizzazione e miglioramento dei servizi offerti. 

La decisione di Fassi di continuare ad investire nei servizi da remoto realizzati attraverso Internet of Cranes (IoC®), ne sottolinea l'importanza strategica, sia per l'azienda che per l'utilizzatore finale.

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